Commissione di inchiesta Covid: le reazioni di Conte e Speranza

Commissione di inchiesta Covid: le reazioni di Conte e Speranza

Commissione di inchiesta Covid: le reazioni di Conte e Speranza



Roma — «Verità, verità», gridano dai banchi della maggioranza. «Vergogna, vergogna», il coro di risposta dei deputati dell’opposizione che si stringono attorno a Giuseppe Conte e Roberto Speranza. Prosciolti rapidamente, nelle scorse settimane, nelle inchieste penali aperte dalla Procura di Brescia prima e dal tribunale dei ministri di Roma poi e adesso “imputati” di quello che, senza giri di parole, definiscono un processo politico al governo che ha gestito l’emergenza Covid affidato alla commissione bicamerale d’inchiesta approvata a Montecitorio con 172 sì.

L’ira di Conte: “Uno schiaffo agli italiani”

Le opposizioni non partecipano alla votazione ( tranne Azione e Italia viva), il M5S esce dall’aula dopo l’intervento dell’ex presidente del Consiglio che accusa: «Questa commissione è una farsa, uno schiaffo agli italiani. Per come l’avete confezionata questa commissione di inchiesta sul Covid è un plotone di esecuzione politico che ha due nomi: Conte e Speranza. Di cosa avete paura? Noi nei tribunali ci entriamo a testa alta a differenza dei vostri esponenti politici».

Va dritto al cuore della questione Conte perché gli ambiti dell’inchiesta della commissione bicamerale ( che adesso dovrà ricevere anche il voto favorevole del Senato) escludono l’operato delle Regioni il cui ruolo è stato assolutamente centrale nella gestione della pandemia.

1,5 milioni per un’inchiesta di 5 anni

Quindici senatori e quindici deputati, nominati in proporzione ai componenti dei gruppi parlamentari, che avranno gli stessi poteri della magistratura, tempo e soldi ( un milione e mezzo di euro) fino alla fine della legislatura per indagare sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale, sulle misure adottate per il contrasto al virus, sulla dotazione di mascherine, la chiusura delle scuole, i banchi a rotelle e l’efficacia delle misure restrittive, come il lockdown nazionale. Obiettivi che strizzano l’occhio all’anima no-vax della maggioranza di centrodestra.

L’abbraccio con Speranza

Un «plotone di esecuzione per me e per Speranza», lo definisce Conte andando ad abbracciare l’ex ministro della Salute. Bocciati tutti gli emendamenti di Pd e M5S che volevano far rientrare nel mandato dell’indagine anche l’operato delle Regioni, Speranza denuncia: «Questa commissione, ignorando tutte le proposte delle opposizioni, ha un’unica finalità: mettere su un tribunale politico per colpire i membri dei governi che vi hanno preceduti. Una mossa strabiliante escludere le regioni dal perimetro dei lavori della commissione. Regioni che, come è noto, hanno competenze primarie nella gestione della sanità, e chiaramente ne hanno avute nella risposta all’emergenza pandemica».

Un assist ai no-vax

A confermare il respiro no-vax dell’operazione, gli interventi di alcuni esponenti della maggioranza. Alice Buonguerriero, di FdI, non si nasconde: «Verificheremo tutto: dalla app immuni agli effetti avversi dei immunizzazioni che qualcuno vorrebbe restassero dei tabù». Lega e Forza Italia provano a smussare: «Non vogliamo fare nessun processo, non abbiamo paura della verità. La commissione d’inchiesta non intende crocifiggere nessuno, non sarà un processo politico, ma la ricerca della verità che dobbiamo a noi e a coloro che non ci sono più».

Presto addio all’obbligo di isolamento

Scaduto l’1 luglio anche il green pass europeo, il ministro della Salute Schillaci annuncia l’imminente addio anche all’obbligo di isolamento per i malati di Covid. «Lo toglieremo – dice – anche perchè di fatto credo sia ampiamente inapplicato»

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[email protected] (Redazione Repubblica.it) , 2023-07-06 18:35:31 ,www.repubblica.it

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